Strumenti musicali

L’ Esraj

L’ esraj è uno strumento a corde relativamente giovane, delle regioni del est e del nord centrale dell’ India, infatti ha solo 200 anni. Questo strumento comparve in India durante la dominazione mussulmana. Mette insieme le caratteristiche del sitar e del saranghi, viene utilizzato molto per la musica religiosa e per ‘accompagnamento di canzoni classiche, ma può essere usato anche per veri  brani solistici e virtuosi, il suo nome è tradotto come ” ladro del cuore” .

Il sitar

Il sitar è lo strumento Indiano più conosciuto in occidente. Il suo nome deriva probabilmente dal persiano seh-tar, che significa letteralmente tre corde. Nella versione più moderna utilizza solitamente venti corde, sette superiori che vengono suonate con un particolare plettro metallico infilato nel dito indice e da altre tredici inferiori di risonanza, le quali vibrano per simpatia pizzicando le altre sette.La risonanza simpatica è un fenomeno fisico dove un suono emesso da qualsiasi fonte sonora, mette in movimento delle corde tese. Nella cultura dell’India queste corde vengono chiamate Corde degli Dei. La cassa di risonanza è formata da una zucca tagliata a metà e coperta da un sottile strato di legno che fa da tavola armonica . I ponti su cui poggiano le corde sono in osso di corno di cervo o di bufalo.

Il santoor indiano

Il santoor è uno strumento a corde che viene suonato percuotendo le stesse con dei martelletti di legno. E’ simile al Salterio o al Dulcimer suoi predecessori. Viene suonato prevalentemente nel nord dell’India, in modo particolare nella regione del Kashmir. Il santoor Indiano è una variazione del santoor Iraniano, ha 30 ponticelli mobili, ogni ponticello ha 3 corde che formano una nota, per un totale di 90 corde e 30 note, ha fatto il suo ingresso nella musica classica indiana solo di recente e viene considerato uno degli sviluppi più importanti del ventesimo secolo. Colui che suona il Sanṭoor è il leader del gruppo e utilizza lo strumento mentre canta, rendendolo fondamentalmente uno strumento d’accompagnamento, anche se occasionalmente viene suonato anche come strumento solista.

Il Swarmandal

Il swarmandal o arpa indiana, è uno strumento a corde simile ad una cetra, comunemente usato per accompagnare la voce. Il nome significa gruppo di note, swara (note) e mandal (gruppo)  infatti esso ha la capacità di suonare molte note insieme. Come la tampura , svolge il ruolo di supporto modale  : il gioco consiste nello sfiorare le corde con un movimento regolare senza cercare di fare una melodia, le corde essendo accordate in base al raga suonato. Le corde sono agganciate ad un chiodo alloggiato nel bordo destro dello strumento e sulla sinistra sono avvolte attorno a dei pioli rettangolari che possono essere serrate con una chiave speciale per poter ottenere la giusta intonazione. Alcuni musicisti occidentali hanno usato il swarmandal per esmpio i Beatles in “strawberry field forever”, “Within you without you”.

Il Bouzouki

Il bouzouki è uno strumento a corde nato in Grecia, originariamente era chiamato anche trichordos perchè aveva tre corde, ma in seguito dopo la seconda guerra mondiale è apparso anche un bouzouki  a quattro corde il tetrachordo. Gli Irlandesi hanno creato negli anni sessanta, una variante di questo strumento con cassa di risonanza a forma di goccia, ma con il fondo piatto, anzichè bombato e a doghe. Fabrizio de Andrè ha usato nei suoi concerti il bouzouki greco, suonato da Mauro Pagani, virtuoso dello strumento. La tecnica tradizionale dello strumento è basata sul virtuosismo e la velocità di esecuzione spesso riguardante gruppi irregolari di note. Il manico possiede 26 tasti ed è costruito in legno di ebano, e nelle versioni più pregiate è decorato con intarsi in madreperla- La tavola armonica è in legno di abete anch’essa decorata nella parte superiore in madreperla.

Il Bansuri

Il Bansuri o flauto indiano è un tipo di flauto traverso, uno dei più antichi strumenti musicali della musica classica indiana, sembra sia stato sviluppato in modo indipendente rispetto ai flauti occidentali. Si dice che la divinità Krishna sia un maestro dello strumento così come Ganesa, la divinità con la testa di elefante spesso raffigurata nell’atto di suonare il flauto. I flauti indiani sono strumenti molto semplici se paragonati ai moderni flauti occidentali, in quanto sono fabbricati con canne di bambù e sono senza chiavi. La tecnica esecutiva prevede un impostazione   diversa da quella del flauto occidentale, in quanto sono le falangi delle dita a coprire i fori, e non i polpastrelli. Questa tecnica d’impugnatura consente al musicista di avere una notevole agilità e precisione, e gli permette di creare effetti di glissato e suonare porzioni di tono anche minimali, necessarie per la musica indiana, che ha 22 semitoni anzichè 12 come la musica occidentale

 

 

Il duduk armeno

Il duduk è un antico strumento musicale tradizionale armeno.I musicologi armeni riportano prove dell’uso del duduk già nel 1200 a.C., sebbene gli studiosi occidentali ritengano che abbia origine verso il V secolo. Varianti del duduk possono essere rintracciate in Armenia e nel Caucaso. Il duduk è uno strumento aerofono ed appartiene alla famiglia dei legni, ad ancia doppia,  con otto fori per la melodia, ed uno per il pollice sulla parte inferiore. Esistono tre dimensioni di duduk, che variano da 28 a 40cm. La sua estensione copre solamente un’ottava, ciononostante produce un’ampia gamma di melodie con un timbro caldo e leggermente nasale.   La sua sonorità è simile alla voce umana, ha una espressività estrema, che va dalla dolcezza alla sofferenza. La sua melodia è simile ad una preghiera, il suo suono racconta del pianto di antiche genti e della gioia di bambini, di scontri nelle battaglie e di danze nuziali. Le musiche del duduk si possono ascoltare in molte colonne sonore di film, come “Il gladiatore”, “L’ultima tentazione di Cristo”

Il Koto

Il koto è uno strumento cordofono appartenente alla famiglia delle cetre. Il corpo dello strumento è costituito da una cassa armonica, lunga circa 2 metri e larga tra i 24 ed i 25 cm. costruita in genere con legname di Paulownia. Su di essa corrono 13 corde di uguale diametro ed aventi la stessa tensione, ognuna delle quali poggia su un ponticello mobile, tali corde vengono suonate con un plettro simile ad un’unghia. Il Koto viene paragonato al corpo di un drago cinese disteso. Il koto viene suonato poggiandolo sul terreno tramite quattro piccoli piedi di legno. Il suonatore si pone in ginocchio o seduto di fronte ad esso e pizzica le corde tramite l’ausilio di tre plettri (tsume) fissati al pollice, all’indice ed al medio della mano destra. La mano sinistra viene usata per produrre una serie di abbellimenti  agendo sulle corde, tendendole. Dal xx secolo a causa degli influssi della musica occidentale si è iniziato a pizzicare le corde anche con la mano sinistra per ottenere effetti polifonici.

Flauto traverso

Il flauto traverso è uno strumento della famiglia dei legni, ma nella sua forma moderna è costruito di metallo. Il suo nome deriva da traverso, proprio perchè viene suonato di lato. L’ esecutore suona soffiando  nel foro d’ imboccatura, e aziona un certo numero di chiavi che aprono o chiudono dei fori praticati nel corpo dello strumento. Modificando così la lunghezza della colonna d’ aria in vibrazione contenuta nello strumento, e quindi variando l’ altezza del suono prodotto. Esistono diversi tipi di flauti che si differenziano per l’ estensione che possono raggiungere. I più comuni sono : il soprano  in do ha un estensione di circa 3 ottave partendo dal do 3 , il contralto invece ha un suono più grave e parte dal sol alla quarta inferiore, il basso produce un suono un ottava più grave del soprano.

La chitarra

La chitarra è uno strumento cordofono a pizzico, che può essere suonato con i polpastrelli con le unghie e con un plettro. La chitarra moderna ha origine dalla chitarra barocca che a sua volta ha origine dallo strumento medievale a cinque corde chiamato quinterna. Fu in Spagna dove venne perfezionato lo strumento da Antonio de Torres, il quale fu il primo a concentrare la sua attenzione sulla tavola armonica, aumentandone la superficie e disponendo il ponte nel punto di massima larghezza. Inoltre dispose tre catene trasversali due sopra ed una sotto la buca, e fissò le misure moderne del manico della tastiera e la forma del ponte.