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Reiki healing thin peace

Un’ ora di musica continuativa con un campanellino ogni 3 min. per i trattamenti di Reiki

La musica che nasce dall’ Anima

La nostra vibrazione originaria, il suono interiore

Alan più che un musicista si considera un ricercatore spirituale,, un pellegrino errante lungo la strada  per la verità. Ha studiato Yoga e Meditazione, e li pratica da molti anni cercando di utilizzare le conseguenti acquisizioni durante le composizioni delle sue musiche. E’ una musica che nasce dal vuoto della mente, dall’equilibrio interiore e dalla sintonia con gli elementi della natura e del cosmo intero. Molto spesso ama suonare improvvisando e trovare ispirazione per i suoi brani immerso completamente  nell’ambiente naturale, in riva ad un laghetto di montagna, nel bosco vicino ad un torrente, o nel fragore di una cascata, cercando di armonizzare il suono dei suoi strumenti con il suono della natura stessa e dei suoi occupanti. La voce del vento, il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie, il rombo del tuono, lo scrosciare delle acque di un ruscello, il fragore del mare. Questi suoni e questa musica sono un “linguaggio universale” che trascende ogni cultura, ogni nazione, il linguaggio che più riesce a riprogrammare le cellule del nostro corpo e ad accedere alle nostre memorie ancestrali più profonde. Questo cd “Reiki healing thin peace” è stato composto per i trattamenti di Reiki, infatti la durata totale è di 60 minuti, con un suono di un campanellino ogni 3 minuti. Risulta comunque adatto a qualsiasi altra situazione in cui sia necessario raggiungere uno stato di rilassamento come le sessioni di massaggi o le pratiche di Yoga. Archi e fiati si alternano in un dialogo continuo e misterioso, crescente e calante, di amore e di tensione, come in un gioco tra due amanti. Il Taoismo ci spiega che l’energia del cosmo non è mai ferma ma si muove in un dolce equilibrio tra il polo femminile ed il polo maschile, il vuoto ed il pieno, ed anche la musica scorre in un flusso continuo tra suono e silenzio. Il flauto e l’esraj, due strumenti opposti, lo yin e lo yang, il dolce e delicato flauto contralto occidentale e il ruvido strumento ad arco indiano l’esraj, per un’armonia perfetta, l’attrazione degli opposti… ognuno in equilibrio nel suo spazio, la vera arte del vivere.

Yoga Breathe

Respiro, fonte primaria di vita

Allineiamoci con la frequenza dell’ anima

Il respiro è la fonte primaria della vita, con il respiro comandiamo le emozioni, gli stati d’animo e possiamo gestire la nostra energia vitale, che purtroppo nella nostra civiltà occidentale rimane quasi del tutto sconosciuta, ma che gli orientali conoscono molto bene da migliaia di anni, definendola prana, chi, ki.. Nello yoga, il pranayama è l’arte del controllo cosciente del prana, tramite il respiro.

Il respiro oltreché essere un mezzo per il controllo del prana, è strettamente collegato alle nostre emozioni ed alla nostra [1]mente.

Penso che sia di fondamentale importanza avere il controllo delle emozioni, degli stati d’animo, dei pensieri  ed essere noi a gestire tutto ciò, senza essere  vittime inconsapevoli di noi stessi.  Ovviamente  lo strumento unito alla respirazione, che ci permette di arrivare ad una sempre maggiore  padronanza  dello mente è la Meditazione.

. Riuscire ad ascoltare il suono del silenzio ci conduce già in meditazione. Ascoltare il silenzio che si produce tra un suono e l’ altro, ma anche ascoltare il silenzio dentro al suono stesso, ci permette di distogliere la  mente dalla sua consuetudine alla discorsività, ed a lasciarsi andare alle percezioni del cuore. Il silenzio è sempre presente, anche quando udiamo il suono, se allarghiamo la nostra percezione, possiamo udire il silenzio che lo avvolge, è come una protezione, un sottofondo che ci regala una grande profondità nell’ascolto. Stando nel silenzio, riusciamo ad essere consapevoli del nostro respiro e la consapevolezza del respiro ci conduce spontaneamente ad un nostro spazio interiore, dove possiamo entrare in contatto con una profonda tranquillità.

Questi brani del mio cd “Yoga Breathe  pranayama sound” sono stati studiati, per facilitare gli esercizi di pranayama, e possono essere utilizzati, durante le pratiche di respirazione, inducendo il giusto stato mentale. Ho utilizzato molti strumenti, sia occidentali, come tastiere e flauti, che orientali  esraj, swarmandal, santoor, bansuri, bouzouki, campane Tibetane, Koto Giapponese.. per creare particolari  atmosfere sonore che nascono e crescono nello spazio interiore Questo grande spazio che  accoglie tutti,  unisce tutti, poiché  tutti nasciamo viviamo e moriamo al suo interno. Dobbiamo solo avere il coraggio di lasciarsi andare ed avere fiducia, ascoltiamo questi suoni, queste musiche, questo silenzio, senza giudizio, lasciamo fluire il respiro e l’energia andrà dove è necessario che vada.

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Sounds Inside

Sounds Inside il suono che cura

Musica meditativa per aprire nuovi spazi di conoscenza e armonia

In tutte le antiche culture il suono era considerato capace di guarire avendo la capacità di riarmonizzare le nostre energie interiori. Il corpo umano in stato di rilassamento vibra ad una frequenza di circa 7,8/8 Hz. al secondo, che è molto vicina alla frequenza della Terra. Quindi non è una pura fantasia spirituale, quando i maestri di ogni tradizione ci consigliano di entrare in armonia con noi stessi e con l’universo. Oggi ci sono molti studi che dimostrano quanto la musicoterapia sia efficace nel curare anche patologie specifiche e complesse.

Lo scopo ultimo della musica in genere e in particolare della musica curativa è quello di avvicinarsi il più possibile a quel primo suono che fu emesso all’origine del universo, l’ Aum. L’uomo si è allontanato molto da quella vibrazione originaria, e seguendo la sua strada personale ha perso il proprio centro iniziando a creare la malattia. Facendo entrare in risonanza il corpo umano con delle specifiche frequenze è possibile   ritrovare la vibrazione perduta e riallinearsi con sé stessi. Naturalmente è necessario predisporsi mentalmente, cercando anche di mantenere l’equilibrio ritrovato, con un adeguato stile di vita, il più possibile in sintonia con gli elementi della natura.

In questo cd “Sounds inside”, Alan Green ha utilizzato molte campane di ogni peso e dimensione, suonate dal vivo e registrate in uno studio di registrazione che ha allestito in una parte della sua abitazione. Questo tipo di musica molto particolare richiede, oltre che uno studio interiore da parte del compositore prima di poter suonare, anche un altrettanto se non maggiore studio da parte di chi ascolta. Non sono sonorità facilmente assimilabili, se non si è stati precedentemente e gradualmente abituati a questo tipo di suoni. Un percorso lento ma meraviglioso, che ci conduce oltre che ad un affinamento delle nostre facoltà uditive e percettive, anche ad una crescita interiore della nostra coscienza e, lentamente, ad un cambiamento radicale del nostro stile di vita. La nostra attenzione si concentra sempre di più su quello che trova all’interno piuttosto che su ciò che accade fuori. Si apre un paesaggio infinito fatto di mille sfumature, immagini, sensazioni, emozioni, stati d’animo.  Innumerevoli nuove sonorità e dolci vibrazioni fluiscono, ci accarezzano e ci accompagneranno per il resto della nostra vita.

Heart and soul

La via del risveglio

La musica ci riconnette al cuore

Tutte le tradizioni spirituali orientali parlano di risvegliarsi ad una nuova consapevolezza, ad una nuova esistenza, che è già presente in noi ma che non riusciamo più a ricordare. Nasciamo senza sapere da dove siamo venuti, dove siamo diretti e sicuramente, perlomeno  a livello inconscio, nutriamo la profonda esigenza di trovare la nostra strada e di sentirci realizzati ad ogni livello. Possiamo  trovare una occupazione che ci soddisfa pienamente, ma se non diamo uno scopo autentico alla nostra esistenza, non saremo mai in equilibrio completo. Per capire quello che è indispensabile alla nostra felicità e quindi ciò che realmente desideriamo dalla vita, dobbiamo prima di tutto sviluppare un accettazione di noi stessi, che ci permette di valutare nel modo più preciso possibile i nostri pregi e difetti, e le nostre reali capacità. Quindi molto spontaneamente e con leggerezza, cerchiamo di unificare il nostro volere con il volere del nostro se superiore, per entrare quindi in quella fase che gli orientali chiamano “wu–wei”, l’azione senza azione, nella quale con il minimo sforzo, e lasciandoci trasportare dal “flusso”, ci ritroviamo sempre come per miracolo nel luogo giusto al momento giusto. Adesso possiamo iniziare il nostro percorso per la via di casa.

Una musica  che nasce dal silenzio interiore, ci può ricondurre ad una connessione autentica tra la nostra divinità  e la grande energia cosmica creatrice. Alan Green musicista polistrumentista, da molti anni trova ispirazione per la sua musica nella meditazione e porta avanti una ricerca interiore continua, per sviluppare  quella consapevolezza che gli permette di conoscere sempre più precisamente le sue profonde emozioni. Questi cinque brani del cd “Heart and soul on the way home”, parlano di risvegli ad una nuova vita, come  spiragli di luce che trapelando dalle nuvole nel cielo, lasciano  per un istante intravedere il giusto percorso. Riescono a trasmettere a chi li ascolta la giusta emozione, il desiderio di trasformazione, di rinascita, di lasciare tutto per qualcosa di unico e sublime. Questi brani, essendo composti  con strumenti orientali ed occidentali che si integrano a vicenda in perfetta armonia, riescono ad unificare le varie tradizioni musicali, e a trasportare  l’ascoltatore in una dimensione più elevata di coscienza, dalla quale può entrare in un contatto molto ravvicinato con la sua più pura identità.

On the way home

Le evoluzioni di un percorso di un grande musicista olistico

On the way home

Nella tradizione Buddhista si narra che le probabilità di rinascere da un reame inferiore di esistenza ad una vita umana, siano molto più basse, di quelle di una tartaruga cieca, che nuotando incessantemente in ogni direzione nelle profondità dell’oceano e casualmente, risalendo alla superficie ogni mille anni, debba centrare con la testa, un giogo d’un carro che galleggia senza posa sulla superficie delle acque, trasportato in ogni direzione dalle onde, dalle correnti e dal vento. Inoltre, la vita umana, è l’unica che ci permette di poter progredire nel nostro percorso spirituale. Se questo fosse vero, non dobbiamo lasciarci sfuggire questa opportunità di crescita interiore. Affrettiamoci quindi ma con calma, pace e tranquillità, perché come ci insegnano le antiche tradizioni meditative, è necessario vivere il più possibile nel presente, per mantenere attiva la nostra consapevolezza, ed avere una chiara ed autentica percezione del mondo.

Ritrovare la via di casa è possibile? E’ possibile controllare la propria vita a tal punto da farle prendere una direzione precisa, in cui noi vogliamo andare? Oppure la nostra possibilità di azione è nulla o molto limitata? E quando neanche sappiamo dove andare, quando non conosciamo dove sia la nostra vera casa, allora tutto è ancora più difficile. La risposta a queste domande credo sia, come di solito accade, più facile di quanto la nostra mente possa immaginare. Probabilmente c’è una via di mezzo, non è tutto rigidamente stabilito, senza nessuna possibilità di controllo, e nemmeno possiamo andare in qualsiasi direzione vogliamo. Credo che prima di tutto dobbiamo sviluppare un’accettazione di noi stessi e ritrovare così un equilibrio interiore, che ci permetta di valutare nel modo più preciso possibile, le nostre reali capacità, i nostri pregi e difetti, e quindi capire quello che veramente desideriamo dalla vita. Allora sarà più facile ritrovare dove sia la “strada di casa”. Tutte le energie saranno concentrate in un punto, senza conflitti interni e senza inutili dispersioni. In questo modo può darsi che quello che vogliamo, cominci a realizzarsi e che impariamo a guidare la nostra vita, in una certa direzione. In realtà, neppure ora siamo noi a condurre il gioco, ma avendo unificato il nostro volere, con il volere del nostro più grande se superiore, entriamo in quella fase che gli orientali chiamano wu-wei, l’azione senza azione, nella quale con il minimo sforzo, e lasciandoci trasportare dal “flusso”, ci ritroviamo sempre come per miracolo nel luogo giusto al momento giusto. Dobbiamo ricordare quello che vogliamo davvero, quale sia il nostro desiderio più profondo, quale la via che noi stessi abbiamo deciso di dover percorrere, prima ancora di mettere piede su questo pianeta. Purtroppo molte volte questo comporterà dolore, perché quello che cerchiamo di evitare è proprio quello di cui abbiamo bisogno per crescere. Molto spesso scegliamo la via più breve, quella che nell’immediato crediamo ci dia il maggior beneficio, ma, a quale costo? In questo modo ci allontaniamo sempre di più dal nostro vero compito, mentre fino a che non entriamo in armonia con il grande equilibrio cosmico e riusciamo a portarlo a termine, esso ci verrà continuamente rimesso davanti, fino a quando non l’avremo assolto.

La musica mi permette di entrare in armonia con la grande legge, e posso rimanere in questa condizione molto a lungo, riuscendo così, in questo periodo di tempo ad esprimere al meglio le emozioni che mi aiuteranno a evidenziare la mia strada. Ogni mia nuova composizione è come un tassello di un grande mosaico, che man mano viene a completarsi, rivelando sempre meglio la sua immagine  che mi porta sempre più avanti nell’ evoluzione. Questi brani del nuovo cd “Heart and soul on the way home”, parlano di evoluzioni in un percorso di vita. Spiragli di luce che trapelano dalle nuvole nel cielo e lasciano intravedere per un attimo, in modo più chiaro, la via da percorrere. Ho cercato di esprimere quella meravigliosa sensazione di apertura che tutti abbiamo provato, quando dalla più totale oscurità entriamo improvvisamente in una particolare lucidità mentale, percepiamo  nettamente che non siamo soli, ma qualcosa o qualcuno ci sta vigilando, e niente di quello che ci è accaduto è stato per caso, ma è come se facesse parte di un programma stabilito che alla fine ci porterà inevitabilmente più avanti di dove siamo adesso. Sono  cinque brani che ho composto negli ultimi dieci anni, e ho deciso di riunificarli in un cd, poiché hanno in comune la capacità di trasmettere a chi li ascolta, l’emozione e il desiderio della rinascita, della trasformazione, di abbandonare tutto per qualcosa di bello e prezioso. Ho suonato  vari strumenti musicali, sia occidentali che orientali, fra i quali tastiere, flauti traversi, chitarre, e l’esraj, un meraviglioso strumento ad arco Indiano…cercando di farli partecipare ognuno nel momento giusto e con le proprie qualità. Ogni strumento  ha un anima propria che si assopisce se lo  lasciamo nel silenzio, e si risveglia se lo accarezziamo con dolcezza. L’anima del musicista deve perciò entrare in sintonia con quella dello strumento, e per far ciò egli deve rimanere un po’ in dietro, farsi momentaneamente da parte,  lasciare spazio e lasciare che entrambe si conoscano, iniziando così un dialogo, una comunicazione, come se parlando si dicessero; “ raccontami la tua storia, che io ti dirò la mia”. Così si espande la coscienza ed è possibile ritrovarsi in una dimensione superiore… e percepire… un contatto molto profondo e ravvicinato con la nostra più pura identità. Lo scopo della musica è quello di aprire la mente ed il cuore, di unire ed elevare le persone oltre i limiti del dualismo e delle tradizioni,  cercando di andare oltre i singoli stili musicali, e collegando il più possibile le varie culture e le innumerevoli tecniche di composizione e d’improvvisazione. Tutti gli strumenti emettono l’ unico suono possibile, quello dell’anima!